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Cetraro nella storia

Cetraro Paese

Di origini antichissime, Cetraro probabilmente fu la prima città marittima bruzia. Il centro storico è ricco di viuzze,archi e suggestivi scorci. L'accesso alla città avviene attraverso le tre porte: di Mare, di Basso e di Sopra, che testimoniano il tempo in cui Cetraro era una cittadina fortificata. I principali monumenti spesso si trovano in deliziose piazzette dai suggestivi nomi: "a giorgia", un tempo sede del mercato, "miezzu a curta" posta al centro del borgo vecchio.

La città fu donata dalla duchessa Sichelgaita, seconda moglie di Roberto il Guiscardo, all'abate Desiderio IV Epifanio di Montecassino, per ingraziarlo dei buoni uffici prestati da quest'ultimo a Melfi, allorché i Normanni si riconciliarono con il papa Leone IX. Dal 1086 al 1810 Cetraro è stata retta dai Benedettini di Montecassino. Diverse sono le teorie sulle origini del nome. Il nome Cetraro è dovuto all'abbondante produzione di cedri o di limoni (lat. citrus) che sono nelle campagne circostanti. Esistono altre etimologie più fantasiose: alcuni ritengono che l'origine del nome vada ricollegato al fiume Aron (in verità un torrente dalla scarsa portata di acqua) che attraversa il suo territorio e Citra-Aron starebbe per "paese al di qua dell'Aron".

Secondo altri il nome avrebbe origini ebraiche: gli Ebrei navigando verso Santa Maria del Cedro per acquistare i cedri utilizzati per una loro importantissima festa, giungendo nei pressi del promontorio cetrarese erano soliti indicarlo come "Kata-rion", espressione questa a voler indicare che oltre il promontorio si trovava appunto la meta del loro viaggio. Una suggestiva escursione si può fare recandosi al Santuario della Madonna della Serra. Il Santuario è aperto quasi tutti i giorni. D'estate, ogni domenica, è anche celebrata la santa messa.

 

Cetraro Marina

Borgo San Marco è una frazione fondata da coloni veneti (da qui il nome) all'inizio del XX secolo nella zona costiera del comune di Cetraro. Confina a nord con la località denominata "i Mulini", a est con il monte Serra, sede di pellegrinaggi annuali, a sud con la piccola frazione di Santa Maria di Mare, a ovest con il mar Tirreno. In questa località sono presenti numerosi lidi sorti negli ultimi anni. Il clima è quello tipico della costa mediterranea, con estati torride (causa anche dei numerosi incendi che si verificano ogni anno) e inverni assai miti.

La flora è composta dalla tipica macchia mediterranea mentre la fauna terrestre comprende rettili di vario genere, come lucertole verdi e i cosiddetti "testagliuni" (gechi) e "scurzuni" (innocui serpenti di colore nero); ricca è la fauna ittica che comprende pesci di grossa taglia, quali ricciole e spigole. Per quanto riguarda il settore primario è fiorente la coltivazione e la vendita nel locale mercato delle tipiche verdure del luogo, quali pomodori, zucche, i tipici peperoni piccanti dalla forma oblunga, chiamati dai cetraresi "vaianelle", e gli ancor più piccanti peperoncini, detti "piparielli". Il settore secondario è poco sviluppato e costituito solo da piccole industrie tessili.

Il terziario, rappresentato dal turismo è la principale attività del luogo (in estate la popolazione, normalmente di 3.000 abitanti, triplica per la presenza di numerosi turisti, soprattutto campani e laziali).