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Itinerario Storico

 

Arrivando nel capoluogo per Via Carlo Pancaro, la prima sosta consigliata è al complesso del Ritiro; dove si trova la Chiesa di S.Maria delle Grazie. Fuori dalla chiesa, stazionando sul piazzale, si può cogliere una veduta d'insieme del cosiddetto Convento del Ritiro, fondato nel 1912 da suor Crocifissa Militerni: Superiora delle Battistine di Cetraro (1909) e Maestra delle Novizie in Roma (1914). Usciti dal piazzale del ritiro, deviando per un breve tratto a sinistra si trova la Sentinella: uno spiazzo, raccolto e suggestivo, tipico della Cetraro d'una volta. Tornati su via Pancaro, proseguendoverso il centro, ci si immette nell'accorsata via Luigi De Seta, nota ancora oggi col termine dialettale di "a via i rota", dovuto forse alla presenza delle ruote dei funari che un tempo vi operavano. Percorsa tutta via de seta, su cui s'affacciano numerosi caffè e negozi, si giunge nella Piazza del popolo, luogo d'incontro e di ritrovo prediletto dell'intero capoluogo. Centro focale della piazza è la Fontana del Nettuno (1898), nota in dialetto come u giganti, che era il coronamento monumentale del primo acquedotto di Cetraro. Intorno ad essa prospettano poi numerosi edifici e palazzi; fra cui il Palazzo del Trono (sede del museo dei "Brettii e del Mare"). Da Piazza del Popolo, imboccando la via Vito Occhiuzzi e le altre che salgono sinuose, tra orti dimessi e giardini, verso la parte alta dell'abitato, si perviene nella Piazza Gino Janelli, dominata dalla facciata della della Chiesa di S. Pietro o dei Cappuccini.

Scendendo per la via dei Cappuccini e passando per Piazza del Popolo, s'inizia la via Roma, ch'era il corso principale della cetraro ottocentesca; affiancato ancora oggi da palazzi blasonati. In fondo alla via Roma, si trova la Chiesa Matrice di S.Benedetto Abate; preceduta da uno squadrato campanile, unica torre civica residua del castrum Citrarii, già menzionata nel 1540 come lo campanaro di S.Benedetto. Usciti sul sagrato della Chiesa Matrice, s'ha di fronte il fianco di Palazzo del Trono, eseguito nel 1842 dall'architetto Augusto Rocca, e la facciata di Palazzo Giordanelli, connotata da un'elegante bow-window. Scendendo dalla scala del sagrato, si passa dinanzi alla Sala Albenzio Rossi, già sede nel 1812 della Congregazione dell'Addolorata. Si nota quindi, sulla destra, la facciata rustica del palazzo Militerni da cui si diparte la via Regina Elena: suggestivo asse viario che aveva un tempo la funzionedi riunire il quartiere basso della Porta di Mare con la piazza di S. Benedetto. Percorrendola per un breve tratto s'arriva nel Largo Giuseppe Ricucci – noto nella parlata popolare come a curti – che fu il cuore della Cetraro medievale. Lì avevano sede, infatti, la Curia Minor – amministrata dai Monaci di Montecassino, feudatari della Terra del Cetraro dal 1086 fino al 1807 – e l'antica chiesa plebana di S. Nicola – sul cui sagrato si tennero, fino a tutto il '500, le adunanze dell'Università di Cetraro.

Si compie, quindi una breve visitata ai principali monumenti : il cortile del Palazzo del Vicario, la Chiesa di S. Nicola e la Chiesa di San Zaccaria. Seguitando per via Regina Elena, ci si inoltra nel quartiere più antico di Cetraro: quello della Marinarìa. Già luogo d'abitazione dei marinai, dei pescatori e dei lavoranti del sottostante Arsenale; che, attivo fino al primo '700, curava la costruzione, per la Regia Marina Napoletana, d'imbarcazioni, remi ed altri arnesi per la nautica. Giunti alla strada statale, scendendo ancora un poco, s'intravede – sotto strada – un complesso architettonico che comprende: i ruderi della Chiesa dell'Annunziata, il Calvario ed i resti della Porta di Mare. Risalendo a ritroso fino al Largo Giuseppe Ricucci, si può percorrere l'asse mediano che attraversa il centro storico. Il quale, principiando dalla sinistra della Chiesa di S.Nicola, passa dinanzi al Palazzo Tocci Marini e porta fino al Largo S.Giuseppe. E' una piazza molto mossa e pittoresca che ha, come quinte scenografiche, il fianco meridionale del Palazzo Del Trono, quindi il fronte del Palazzo Ranieri che s'incrocia, a sua volta, col Palazzo de Caro-Militerni; per chiudere col Palazzo De Caro, che reca sulla facciata delle caratteristiche logge. Per avere un saggio di cappella gentilizia , si consiglia d'entrare nella Cappella di S. Giuseppe, posta a lato del Palazzo Ranieri. Proseguendo l'itinerario dell'asse mediano, si prende quindi il sopportico di via Antica Lampezia, dacui si dipartono vicoli e sottopassi d'inusuale prospettiva. E presto appare, soprelevata sulla sinistra, la sagoma del fronte della Chiesa antica di S. Pietro. Proseguendo il cammino e varcato l'arco prospiciente, s'arriva in Piazza Giovanni Losardo, che corrisponde nell'antico Largo Porta di Basso. Sugli spalti a sinistra, era la Chiesa della SS. Trinità; fondata, assieme all'annesso Ospedale, da Albenzio Rossi nel 1582. Di fronte, si presenta, invece, il prospetto del Palazzo De Caro; che conserva, nel retro, l'antico giardino ancora intatto. Per concludere la visita al centro storico, passando per un suo tipico strittu, si consiglia di varcare nuovamente l'arco di Porta di Basso e d'imboccare, a destra, il vico Gineca: dove, tra un susseguirsi di slarghi e sentieri tortuosi su cui s'affacciano bassi, s'arriva di nuovo in via Roma; e si guadagna il centro cittadino.

Fonte :

CETRARO, GUIDA STORICO-ARTISTICA – Storia, arte, itinerari del territorio cetrarese. Carlo Andreoli. Comune di Cetraro. 2007

 

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