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Itinerario Marittimo

 

Di particolare interesse è tutto il promontorio settentrionale di Cetraro conosciuto un tempo come Capo del lo Citraro; che un documento del 1595 definiva testualmente cone "un capo grandioso e quasi il maggiore che sia nelle provincie de Calabria", sul suddetto capo domina la Torre di Rienzo, antico apprestamento difensivo. Immettendosi sulla costiera di Cetraro e quindi nella zona portuale, si prosegue, quindi l'itinerario partendo dalla scogliera cetrarese; che ha, tra i suoi punti d'eccellenza, lo scoglio detto Testa del leone e la Grotta dei rizzi. Lasciata la Grotta dei rizzi, il promontorio della 'Ncramata volge nel vasto anfiteatro roccioso di Acqua Perropata; denominazione derivata da una cascata, un tempo abbondante, che precipitava dall'alta rupe soprastante. E s'inizia la spiagga di Lampezia; attrezzata di stabilimenti balneari e servita dal moderno lungomare. Passata la rotonda del lungomare, una breve diversione può essere offerta, prendendo la via che s'insinua nel letto del Triolo, nel fare una visita alla Chiesetta di Portosalvo (1565 d.C.). Proseguendo sul lungomare, s'incontra quindi, sulla sinistra il promontorio della Testa; sotto il quale s'allarga una grotta che è quanto rimane del complesso di caverne detto Grotta dei Santangiolesi.

E, dal promontorio della Testa, si dilunga il molo foraneo del Porto di Cetraro, peschereccio e turistico, unico scalo marittimo tra Maratea e Vibo Valentia. Esso è anche un ottimo punto di partenza per escursioni alle Magnifiche Isole Eolie. Immettendosi sul viale alberato che conduce ai Mulini, si giunge sulla via Libertà, servita anch'essa da un nuovo lungomare; da dove si può cogliere una veduta dal basso della Rupe di Cetraro. Proseguendo verso il centro, si giunge alla Piazzetta, come viene chiamata la Piazza di S. Marco; luogo privilegiato d'incontro del Popoloso Borgo S.Marco, Quest'ultimo fu inaugurato il 18 settembre del 1910, il Borgo S.Marco fu costruito, dopo il terremoto del 1905, da un comitato Veneto-Trentino – guidato dal Sindaco di Venezia, conte Grimani – che raccolse una somma di 175.000 lire.

Sopra un'area di 2 ettari, esso radunava una ventina di palazzine a due piani con giardino, ampi viali che convergevano sulla piazza centrare, una scuola, una chiesa per la quale il papa mandò un contributo di 12.000 lire. Tutti gli edifici furono costruiti con criteri antisismici ed ispirati ad un gusto vagamente veneziano. Dell'impronta originaria, resta ancora, nel panorama odierno, qualche esemplare superstite. Due importanti insediamenti, entrambi risalenti agli anni '50, completano l'immagine del Borgo: la Colonia S. Benedetto e lo Stabilimento della ex Faini.

Fonte :

CETRARO, GUIDA STORICO-ARTISTICA – Storia, arte, itinerari del territorio cetrarese. Carlo Andreoli. Comune di Cetraro. 2007

 

 

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